Montpellier, capitale del dipartimento Languedoc-Roussillon, è molto amata dagli studenti francesi. L'università era una scuola di medicina nel XII secolo.
Montpellier soffrì molto durante le guerre di religione, ma fu nel XVII secolo che la città visse il suo periodo d'oro, diventando il centro amministrativo della Linguadoca meridionale. Fu in questo periodo che venne realizzata la barocca Esplanade du Péroux, dedicata a Luigi XIV.

Il cuore della città batte nella Piazza della Commedia, che prende il nome dal Teatro Comunale dell'Opera e della Commedia.
Nel 1755, l'ingegnere militare reale Jacques-Philippe Marechal costruì il primo teatro municipale di Montpellier sul sito dell'antica piazza militare. La parte centrale della piazza - il posto migliore per le riunioni e le passeggiate - era di forma ovale, per cui fu soprannominata "l'uovo" dagli abitanti della città. Nel 1785 il teatro Marechal bruciò, ma fu ricostruito tre anni dopo. Nel 1881 un incendio distrusse di nuovo l'edificio e nel 1888 l'architetto Joseph Bernard, che iniziò la sua carriera con il famoso Charles Garnier, costruì il teatro come è arrivato fino ad oggi.
La parte centrale della Place de la Comédie è ancora un luogo d'incontro preferito e il suo nome storico non ufficiale è ricordato dal bordo ovale intorno alla fontana con le Grazie, i simboli di Montpellier. È la sede di eventi sportivi e culturali e ospita un mercato dell'uva in autunno e un mercato di Natale in dicembre. Place de la Comédie è principalmente una zona pedonale, ma c'è anche un servizio di tram.

Quattro chilometri a nord del centro di Montpellier si trova un magnifico zoo, il secondo più grande di Francia. Ospita un numero enorme di animali selvatici provenienti da diversi continenti del nostro pianeta. Ci sono leoni africani, ragni sudamericani, serpenti asiatici, cervi europei, emù australiani e molti, molti altri.
Adiacente allo zoo c'è l'Orangerie amazzonica (Serre Amazonienne) con giungla amazzonica, piranha, alligatori e rettili sudamericani. Ingresso allo zoo di Montpellier: gratuito. Ma dovrete pagare per entrare nell'Orangerie amazzonica.

Vedrete una città molto moderna con un apprezzamento per l'antichità. Il centro della città è sempre pieno di studenti, con magnifici palazzi, e non sono solo gli edifici stessi, ma anche i loro cortili, che vale la pena esplorare.

L'Arco di Trionfo, chiamato anche Porta Peyroux, è uno dei principali simboli della città di Montpellier. La decorazione principale dell'arco è costituita da medaglioni che rappresentano vari successi del re Luigi XIV, come la costruzione del canale di Linguadoca tra il Mar Mediterraneo e il fiume Garonna, la revoca dell'Editto di Nantes o una delle sue vittorie in politica estera.
L'arco è stato costruito usando pietra calcarea locale di conchiglia estratta nei dintorni di Montpellier. Oltre ai medaglioni, porta anche lo stemma di Montpellier e una dedica al re, il "sole". Misurava 15 metri di altezza e 18 metri di larghezza. Ha un'arcata centrale e due finte arcate alla sua sinistra e alla sua destra.
A Montpellier l'arco si trova sulla spianata di Peyroux, non il centro della città ma il suo punto più elevato. L'arco è affiancato da una piazza con un altro punto di riferimento dedicato a Luigi XIV - la sua statua adorna il centro della piazza. Un lato dell'arco si affaccia sulla rue des Fosches.

Sulla piazza San Pietro di Montpellier sorge la cattedrale. In origine era la cappella gotica del monastero dei santi Benedetto ed Ermanno, che papa Urbano fece costruire nel 1364 in segno di rispetto per la città dove aveva studiato, ottenuto il dottorato in diritto canonico e insegnato lui stesso. Gli architetti Mance e Nugarol furono gli autori del progetto; il 14 febbraio 1367 la cappella fu consacrata da Urbano V.
L'edificio della cattedrale era originariamente ben fortificato; alla fine del XVI secolo era chiamato il "Forte di San Pietro". Agli angoli della navata si trovavano quattro torri, una delle quali fu distrutta dai protestanti nel 1567. Una delle facciate aveva dei merli, dietro i quali c'era un passaggio nel muro. L'entrata della cattedrale ha un portico massiccio con due colonne cilindriche e una volta che collega i pilastri con la facciata. Questi sono i pochi elementi dell'architettura medievale della cattedrale che sono sopravvissuti fino ad oggi.
L'interno della cattedrale fu riccamente decorato nel XVI secolo. La cattedrale ha due sacrestie in cui erano conservati molti tesori: libri, paramenti sacri, reliquie di santi e reliquiari per reliquie, vasi sacri e gioielli. Tra i dipinti che adornano la cattedrale, l'opera La caduta di Simon il mago (1657) di Sebastian Bourdon sul lato destro del transetto è notevole in quanto racconta uno degli episodi leggendari della vita di San Pietro Apostolo: Simon il mago, popolare a Gerusalemme, offre denaro a Pietro in cambio del segreto del suo potere. A Roma, Simone divenne un favorito dell'imperatore Nerone e una volta sfidò a duello Pietro e Paolo. Pietro ha fatto un miracolo davanti a tutti: ha riportato in vita un uomo morto. Il mago fallì, ma riuscì a volare in alto spingendosi dal tetto dell'edificio, ma quando Pietro iniziò a pregare perché Simone fosse liberato dalle forze oscure, cadde a terra e morì.
Per un certo periodo la residenza dei vescovi fu l'Istituto Medico. Dal 1906, la Cattedrale è stata riconosciuta come monumento storico e architettonico, e oggi la Cattedrale di San Pietro è stata restituita al clero ed è attiva. È aperto al pubblico tutto l'anno.

Si consiglia di pernottare all'Hôtel du Parc, ospitato in un edificio del XVIII secolo, dove ogni stanza è dedicata a un artista diverso.